Un uomo ricchissimo aveva un amico, maestro Zen, che per vivere faceva il pescatore. Un giorno, passeggiando di mattina sulla spiaggia, incontrò il pescatore che stava comodamente sdraiato a prendere il sole.
“Ma come, non vai a pescare oggi?“ disse il ricco.
“Sono già uscito stamattina presto, e ho preso ciò che mi serviva per mantenere me e la mia famiglia“, rispose il pescatore.
“Cosa fai del pesce che peschi?“, chiese il ricco.
“Lo vendo al mercato del pesce, pagano abbastanza bene“ disse il pescatore.
“Ma allora perché non sei ancora a pescare a quest’ora?“
“A che scopo?“ disse il pescatore.
“Se peschi di più guadagnerai più denaro!“ disse il ricco.
“A che scopo?“
“Potresti comprarti un’altra barca e raddoppiare la pesca“
“A che scopo?“
“Dopo un po’ di tempo potresti mettere su una flotta di pesca“
“A che scopo?“
“Con il denaro guadagnato potresti mettere su un’industria di trasformazione del pesce“
“A che scopo?“
“Ma insomma” disse il ricco, innervosito, “potresti guadagnare tanto denaro da permetterti di non lavorare più e di startene sdraiato al sole senza fare nulla!“
“Amico mio,” rispose il pescatore, “ma io sono già sdraiato al sole senza fare nulla!“
Tratto dal libro “Il canto degli uccelli” di Anthony De Mello.
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Ieri ti ho parlato di ragazzi che guadagnano 300.000 euro al mese.
Oggi invece ti parlo di un mio carissimo amico, che come il pescatore di questa storia ha un punto di vista completamente differente.
Prima di iniziare però voglio fare una piccola premessa. Probabilmente lo avevi già intuito ma ci tengo a precisarlo.
Ti ho già scritto in altre pillole di non prendere per oro colato tutto ciò che ti viene detto. Il mio scopo scopo è quello di stimolare la tua mente, di farti riflettere.
Ti esprimo il mio punto di vista e ti porto i miei ragionamenti. Potresti pensarla come me su alcuni di essi e vederla diversamente su altri.
Non importa.
Pensa con la TUA testa. Io ti do degli spunti di riflessioni, ma devi essere TU a trarre le TUE conclusioni.
Precisazione fatta, iniziamo 🙂
Attualmente questo amico fa il lavapiatti, lavora due giorni a settimana e si gode la vita. Riesce a vivere bene con soli 300 euro al mese.
Sul godersi la vita abbiamo due visioni completamente differenti, ma abbiamo un punto di vista che ci accomuna.
Entrambi consideriamo il nostro tempo importantissimo.
Lui ragiona come il pescatore: “perché devo lavorare di più se con soli 2 giorni a settimana riesco a vivere più che degnamente? Il lavoro mi serve per guadagnare i soldi che mi servono per vivere.“
Come dargli torto?
Lui vuole lavorare il minimo indispensabile per vivere, e non vivere per lavorare.
Perché dovrebbe lavorare di più? Ha 5 giorni liberi a settimana in cui può fare (quasi) tutto quello che vuole e godersi la vita. Perché dovrebbe buttar via del tempo, la risorsa più preziosa che abbiamo, in cambio di soldi che non gli servono?
Questo modo di vedere il mondo, che una parte di me ammira, condiziona completamente la sua vita.
Lui se è davanti ad un pub non pensa: “mi va una birra, costa 5 euro“.
Ma pensa: “mi va una birra, costa 1 ora della mia vita”.
Ragionamento più che legittimo, che però condiziona davvero tutto.
Una cena al ristorante viene vista come:
“Questa cena mi costa 5/6/7 ore di vita… la stessa cena fatta a casa me ne costa 1“.
Ma lui è felice di questo. “Gode” nel trovare le offerte, risparmiare dove può, perché sta guadagnando tempo da vivere.
Cosa c’è di più importante del tempo? Credo nulla!
Io però la vedo del tutto diversamente 🙂
Per prima cosa, mi sembra un piano troppo poco lungimirante.
Cosa succederà al pescatore quando non sarà più in grado di lavorare, magari per l’età? Cosa succederà al mio amico? Lui risponderebbe che avrà la pensione. E io penso: siamo sicuri?
Il secondo punto che non condivido è l’utilizzo del tempo.
Io preferisco passare un’ora al ristorante, in compagnia le persone care, invece di perdere tempo prima a cucinare e poi a pulire.
Non è un caso che io ceni così spesso fuori.
Il tempo usato per preparare la cena e per pulire le posso usare per guadagnare abbastanza da pagarmi la cena.
Il risultato è molto simile:
- lui usa due ore per preparare e poi pulire;
- io uso due ore per “comprarmi” la cena.
Entrambi abbiamo lavorato due ore (anche se lui non vede quel tempo come un lavoro).
Un altro esempio.
Lui pulisce casa, io lavoro per pagarmi una donna delle pulizie.
Tu chi pensi abbia ragione?
Io ovviamente difendo la mia idea, ho mille motivi per cui mi sembra più sensato, ma immagino lui abbia le sue. (Magari gliele chiedo così le confrontiamo)
Te ne elenco un paio:
- le ore di lavoro che uso per pagare la donna delle pulizie valgono molto di più di quello che mi costa.
La donna mi costa 10 euro all’ora, io guadagno molto di più. Questo significa che con un’ora del mio lavoro posso comprare più ore del suo lavoro.
Di fatto sto comprando tempo. Lavoro un’ora per averne 5/6/10/100 (o quelle che sono) libere.
Lui pulisce casa per 4 ore. Io lavoro un’ora e posso “vivere” le altre tre.
- costruisco qualcosa, non vendo il mio tempo.
Questo significa che il tempo che dedico al lavoro oggi, continuerà a fornirmi un reddito per molto tempo, mesi o anni. Il valore di quello che faccio è quindi molto più alto.
- non devo rinunciare a ciò che mi piace.
Avere un reddito alto mi permette di fare quello che voglio senza badare (nel limite del possibile) a spese.
Tutto questo però richiede e ha richiesto lavoro, studio, tempo, fatica, determinazione e perseveranza. Ne vale la pena?
Per me sì, per te?
Per il mio amico no. Tutto il tempo usato per costruire qualcosa è tempo tolto alla vita. E ha ragione.
Personalmente credo che nel lungo periodo questo sia ripagato, avendo sempre più tempo libero e meno lavoro.
Mi spiace infatti non avere intrapreso questa strada a vent’anni, sarei forse già in pensione milionario. O con un reddito di 300.000 euro avrei potuto iniziare la mia missione filantropica 🙂
A quei tempi non sapevo cosa significasse costruire qualcosa, creare un business che potesse generare un flusso costante di soldi anche senza il mio lavoro, non c’era nessuno da seguire o che me lo potesse insegnare.
Sapevo solo che dovevo lavorare per guadagnare di più… quanti anni persi!!
Se tu come me vuoi avere di più dalla vita, vuoi abbastanza soldi da non dovere preoccuparti di nulla sotto l’aspetto economico della tua vita… beh…
Spero che le pillole ti aiutino a evitare gli errori che ho commesso io, mi sono costati davvero tanto, e non solo economicamente.
Spero inoltre che ti facciano capire su quali basi appoggiare il tuo progetto, come farlo crescere correttamente, come slegare il tuo tempo e continuare a far crescere la tua attività.
Che ti diano quel famoso cambio di rotta di cui ti ho accennato tantissimo tempo fa 🙂
Le pillole sono solo degli spunti di riflessioni, sta a te fare il passo!
Se invece sei come il mio amico, che preferisce vivere la vita, spero che di darti comunque nuovi punti di vista che non avevi considerato.
Ti ripongo la domanda: tu come sei? Ricco o pescatore?
A presto
Massimo
P.s. la scuola ci insegna un mestiere che ci permetterà di “venderci” in cambio di soldi. Come ho già scritto: “ci insegna a prostituirci”. Ragionieri, avvocati, commercialisti, camerieri, dottori, spazzini, cuochi, lavapiatti…
Tutte figure indispensabili nella società, guai se non ci fossero. Peccato che non tutti abbiano queste aspirazioni, molti vogliono di più, non si accontentano di vendersi.
Sono quelle persone che in futuro creeranno nuovi posti di lavoro, che permetteranno a ragionieri, commercialisti, cuochi, ecc… di avere un lavoro!
E’ il ciclo della vita, peccato che non ci sia nessuno che ci insegni a diventare imprenditori così come avviene per gli altri “mestieri” 🙂
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