Tu pensi abbastanza in grande?
Oggi ti riporto un paio di pagine per intero, di un libro che mi ha fatto riflettere molto, spero facciano lo stesso con te!
Il libro è “Pensa in grande e manda tutti al diavolo” e nell’introduzione viene raccontato come Bill Zanker e Donal Trump si sono conosciuti.
Ti riporto questo pezzo integralmente!
“Donald Trump faceva eccezione. Non prendeva neppure le mie telefonate. Un giorno ho chiamato il suo ufficio e mi hanno passato la segretaria personale di Trump, Norma.
Sapevo di non poter ottenere l’attenzione di Trump con il mio solito discorsetto. Non mi avrebbe nemmeno parlato. Allora ho dovuto escogitare qualcosa di diverso. Ho deciso di solleticarlo con il denaro, una tattica estremamente insolita per me. Ma volevo assolutamente averlo, perciò ho deciso di prendere quella strada.
Ho offerto quella che per me era una cifra enorme, 10.000 dollari.
La segretaria mi ha detto: “Tutto qui?” e ha declinato la mia offerta, come se si trattasse di una bottiglia di Chianti a buon mercato. Ha aggiunto seccamente: “Non credo proprio che sia interessato” e ha messo giù.
Ci voleva un coraggio da leone, ma qualche giorno dopo, imperterrito, ho richiamato Norma e le “Offro 24.000 dollari a Mr. Trump“.
E lei mi ha risposto: “Assolutamente no. Non è interessato”.
Ero esterrefatto.
Poi mi sono reso conto di aver sempre giocato sul sicuro.
La settimana dopo mi sono assunto un rischio enorme: ho offerto 100.000 dollari. Era la cifra più alta che avessi mai offerto a un oratore, ma non ha fatto il minimo effetto su Norma, che mi ha risposto senza esitazione: “Niente da fare. Donald non è disponibile”.
Allora mi sono messo a ragionare sulla mossa successiva.
Dovevo rinunciare all’idea di avere come relatore Donald Trump, o dovevo insistere? Non sapevo proprio che cosa fare.
Poi mi sono ricordato quello che mi aveva insegnato il guru della crescita personale Tony Robbins.
“Se vuoi avere veramente successo, devi spingerti al di là dei tuoi limiti. Devi caricarti ed entrare in uno stato di iperstimolazione mentale. E devi farlo da solo. Non può farlo nessun altro per te”.Cosi ho deciso che dovevo farcela. Donald Trump era un mito. Abbiamo tutti degli eroi, e lui era il mio.
Se volevo confrontarmi ad armi pari con lui, dovevo mettermi su un altro livello.
Ho spinto il petto in fuori, ho tirato un respiro profondo e raccolto tutte le mie energie. Poi ho chiamato ancora una volta Norma e tramite lei ho offerto 1 milione di dollari a Donald Trump per un intervento di un’ora.
All’epoca, The Learning Annex (l’azienda di Zanker che faceva formazione) non aveva mai fatturato più di 5,5 milioni di dollari all’anno. Pensateci un attimo: gli ho offerto 1 milione di dollari, e ne fatturavo solo 5,5 all’anno.
E non avevo quasi mai più di qualche centinaio di iscritti.
Al momento non avevo la benché minima idea di come recuperare quell’investimento. Ma sapevo di doverlo fare. Lo sapevo e basta. Ho ascoltato l’istinto e ho chiamato.
E Norma mi ha risposto: “È una proposta molto interessante. Ne parlerò con Donald”.Ho riagganciato, sono andato in bagno e ho vomitato.
Veramente.
La mia mente correva all’impazzata, e il cuore mi batteva a più posso.
Che cosa avevo mai fatto?
Se non funzionava, rischiavo di perdere tutto! Nel giro di un minuto avevo dato una svolta alla mia vita, ed era una situazione davvero spiacevole. Ma era anche esaltante! Avevo commesso una pazzia. Ma era la realizzazione di un sogno.
Dopo meno di un’ora, Donald mi ha chiamato personalmente al telefono. Quando ho risposto, quasi non riuscivo a credere di essere in linea con Donald Trump.
Ho pensato che fosse un amico in vena di scherzi.Invece era proprio lui. Mi ha detto, “Bill, ho simpatia per The Learning Annex, e tu mi hai fatto un’offerta molto generosa. Voglio chiederti una cosa: quante persone pensi di mettere assieme per questo evento?”
Fino ad allora i nostri corsi avevano sempre avuto tra i 500 e i 700 allievi, e la punta massima l’aveva registrata un medium. Ai nostri eventi non aveva mai partecipato più di qualche centinaio di studenti.
Allora ho buttato li: “Un migliaio di persone“. Per i miei parametri, 1000 persone erano una folla sterminata. Ma Trump mi ha risposto: “Vengo a parlare se mi prometti di mettere assieme 10.000 persone“.
Diecimila persone! Non avevo mai nemmeno sognato un uditorio simile.
Ma ho azzardato ugualmente: “Si, farò venire 10.000 persone. Non c’è problema“.
E lui, di rimando: “Perfetto. Il mio avvocato ti farà avere il contratto”. Fine della conversazione.
L’accordo era fatto. Dicendo di sì mi ero impegnato irrevocabilmente a vivere molto più in grande di prima.
In quel momento la mia vita è cambiata. Donald Trump mi ha portato su un altro pianeta. Ho cominciato a fare cose che non avevo mai fatto prima. Ho cominciato a pensare molto più in grande. Ho dovuto mettere assieme 10.000 persone per Donald Trump. Ci crederete? Tutti volevano sentire Donald, e le iscrizioni fioccavano.
Ecco come è nato The Learning Annex Wealth Expo.
Ho avuto ben più delle 10.000 persone che avevo promesso a Trump. Nel 2oo4, il primo Learning Annex Wealth Expo ha avuto 31.500 partecipanti.
E di conseguenza, non ho avuto problemi a pagare a Donald Trump il suo onorario. Trump aveva sempre saputo che potevo farcela. Lo ringrazio per avermi messo in condizione di modificare il mio modo di pensare. L’esperienza mi ha dimostrato al di là di qualunque dubbio che quando pensi in grande, ti va alla grande.
La mia azienda è cresciuta più del 400% all’anno da quando ho incontrato Donald Trump, passando da 5,5 a 110 milioni di dollari di fatturato (nel 2009). The Learning Annex è stata inserita per due anni consecutivi nella rivista Inc. nella classifica delle aziende con la crescita più rapida. Tutto grazie ai due principi, “pensare in grande” e “vincere”, che cercherò di illustrarvi in questo libro.”
E’ successo davvero così?
Non lo so, ma questa storia riflette in molti aspetti quello prima o poi tutti ci troviamo ad affrontare, delle situazioni più grandi di noi!
Qualcuno le affronta crescendo come persona, portando i suoi standard su nuovi livelli, altri invece si tirano indietro restando nella propria zona di comfort!
Esistono persone che pensano davvero in piccolo (ed è molto triste), altre un po’ più in grande, altre completamente megalomani! Pensa che il libro è del 2007, e Trump è diventato circa 10 anni dopo presidente degli Stati Uniti. Anche il solo pensarlo sembrava assurdo.. e invece lui ha davvero pensato in grande!
E tu pensi abbastanza in grande? Pensi mai a come potresti portare il tuo business su un altro pianeta? A guadagnare milioni?
Ti dico solo questo, se non lo fai, se non ci pensi mai, sicuramente non riuscirai a farlo!
Non metterti dei limiti perché credi di non esserne all’altezza!
Pensa invece a come potresti fare, ti verranno in mente tantissimi problemi, pensa a come potrebbero essere risolti.
Una maratona si inizia con un passo, poi un altro, un altro ancora, e così via fino a che non hai percorso tutti i 42km necessari per arrivare in fondo.
Ognuno dentro di noi ha un’energia incredibile, dobbiamo solo tirarla fuori e concentrarla in quello che vogliamo fare davvero!
Non dubitare mai delle tue capacità! Sicuramente c’è qualcosa che non sai fare, ma sono altrettanto sicuro che tu lo possa imparare! Quindi perché porsi stupidamente dei limiti?
Dormici sopra!
Ci sentiamo domani!
P.s. e vai sul filosofico anche oggi 🙂
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