Oggi mi è tornata in mente una storiella che ho letto tanto tempo fa, purtroppo non ricordo in quale libro fosse, ma voglio condividerla con te.
Una notte attorno a un falò, un vecchio uomo era sdraiato a terra, con le braccia distese come se pregasse (o dormisse).
Un ladro si avvicinò a lui e guardandolo pensò:
“è un ladro, deve aver rubato qui vicino e dopo essere scappato di corsa si è fermato per riposare“. E se ne andò.
Poco dopo un ubriacone gli passo a fianco barcollante borbottando: “deve aver bevuto davvero tanto se non riesce nemmeno a camminare per tornare a casa“.
Poi fu il turno di un mendicante che si sedette attorno al fuoco e gli rivolse la parola: “caro amico, è dura la vita. Per fortuna questa sera possiamo dormire al caldo“, dando per scontato che fosse un senzatetto come lui.
Infine passò di lì un vecchio saggio che vedendo l’uomo sdraiato per terra si affrettò a controllare se avesse bisogno di aiuto.
Notando la sua espressione serena e le mani in posizione di preghiera gli sussurrò a un orecchio: “mi scusi se l’ho disturbata grande saggio“, e si allontanò.
Storiella interessante, che sottolinea come vediamo gli altri come un riflesso di noi stessi, o meglio, traiamo delle conclusioni in base ai nostri pregiudizi.
Oggi non aggiungo altro. Puoi riflettere qualche minuto su questa breve storia e trarre le tue conclusioni.
A domani
P.s. volevo approfondire il mio punto di vista, ma fatico a trovare le parole. Ci sarebbe tanto da scrivere, ma tutto ciò che scrivo mi sembra completamente superfluo.
Dopo aver scritto quattro volte i miei pensieri ho deciso di cancellarli e lasciare questa pillola così com’è, molto più breve del solito 🙂