I quadranti del Cashflow è il secondo libro più conosciuto di Kiyosaki, il libro che ha cambiato il punto di vista sul mondo del lavoro di milioni persone. Un altro MUST, insieme a "Padre Ricco Padre Povero", per chi si approccia agli argomenti legati alla libertà finanziaria.
Cosa sono i quadranti del cashflow?
I quadranti del cashflow sono le aree da cui le persone, secondo Kyosaky, ottengono un reddito.
Esistono 4 quadranti:
- D: Dipendente
- A: Lavoratore autonomo
- T: Titolare d'impresa
- I: Investitore
I quadranti di sinistra identificano i lavoratori che ottengono il loro guadagno tramite la vendita del loro tempo, ad esempio una busta paga, quelli di destra invece percepiscono un guadagno che non è collegato al tempo impiegato nella loro attività.
Il libro è diviso in 3 parti:
- Le differenze tra le persone che si trovano nei 4 quadranti
- Cambiamento personale, chi bisogna diventare
- Analizza i 7 passi per arrivare a far parte dei quadranti di destra
I 4 quadranti del cashflow: differenze
Potenzialmente ciascun individuo è in grado di generare reddito da ogni quadrante, per esempio un medico può scegliere di lavorare come dipendente in un ospedale, lavorare in proprio aprendosi uno studio per svolgere la sua attività, aprirsi uno studio medico, assumere altri medici e delegare un direttore che lo gestisca, o investire in altre attività.
Può anche compiere contemporaneamente più attività situate in differenti quadranti.
Questo dipende dalle caratteristiche possedute da ciascuno di noi, e indipendentemente dal quadrante di riferimento si può essere ricco o povero (a seconda delle proprie capacità).
Il quadrante D: i lavoratori dipendenti
I dipendenti vogliono avere un guadagno sicuro, e per averlo vendono il proprio tempo per denaro.
Non vogliono né problemi né responsabilità e il loro unico obiettivo è quello di avere un contrato a tempo indeterminato e arrivare alla meritata pensione.
Sono ancorati a vecchi ideali e sperano di fare lo stesso lavoro per tutta la vita.
La caratteristica fondamentale è che il loro guadagno è legato esclusivamente al loro tempo.
Il quadrante A: i lavoratori autonomi
Gli A, i lavoratori autonomi non voglio dipendere da nessuno, sono quelli che lavorano sodo e si aspettano una ricompensa adeguata.
Sanno che se il loro lavoro non sarà adeguato alle aspettative saranno pagati poco.
Rispetto ai dipendenti preferiscono la libertà alla sicurezza. Evitano per quanto possibile di assumere dei dipendenti o collaboratori perché non li reputano abbastanza bravi, e se lo dovessero diventare potrebbero essere dei futuri concorrenti.
I lavoratori autonomi per eccellenza sono i piccoli artigiani: idraulici, imbianchini, piastrellisti e simili. Fanno tutto da soli, al massimo con un paio di collaboratori, sono sempre di corsa e sommersi dal lavoro.
Se per si ammalano non si portano a casa lo stipendio, ma non hanno padroni.
Il quadrante T: i titolari di impresa o grandi manager
I Titolari invece si circondano di collaboratori e dipendenti super preparati delegando la gran parte dei compiti dell’azienda.
Sono dei leader e posseggono abilità tecniche negli affari. Una differenza evidente tra i Titolari rispetto ai lavoratori autonomi è che quando vanno in ferie continuano a produrre reddito.
Il loro guadagno non è infatti legato al loro tempo, hanno persone che lavorano per loro che portano avanti l'attività, senza la necessità della loro presenza.
Sono le persone che lavorano sull'azienda e non nell'azienda.
Il quadrante I: gli investitori
Gli Investitori solo coloro che fanno soldi con i soldi.
Come le persone del quadrante T, i Titolari, hanno i propri redditi slegati dal tempo.
La differenza tra i quadranti di sinistra, D e A, e quelli di sinistra, T e I, è solo questa. I primi vendono il loro tempo in cambio di denaro, i secondi hanno un reddito slegato dal proprio tempo.
La differenza è evidente, non hanno limiti di guadagno. Un D o un A difficilmente potrà guadagnare 50.000 euro al giorno, mentre per T e I è una cifra normalissima.
Diverse fonti di reddito
I ricchi ottengono in media il 70% dei loro introiti dagli investimenti e il 30% dagli stipendi (se sono dipendenti lo sono della propria azienda); invece i restanti (siano essi di ceto medio o poveri) ottengono l’80% del reddito dallo stipendio e solo il 20% dagli investimenti.
Definendo come ricchezza il numero dei giorni in cui si può vivere utilizzando i risparmi senza finire al verde, le persone dei quadranti di destra riescono a generare più soldi di quanto riescano a spenderne.
Quando questa condizione si verifica per le persone dei quadranti di sinistra, dipendenti e lavoratori autonomi, è sinonimo di aumento di lavoro, così come di stress e di una situazione difficilmente sostenibile nel lungo periodo.
Piccola nota: i redditi da investimenti oltre ad essere slegati dal tempo sono tassati in maniera inferiore rispetto a quelli da lavoro. Ciononostante l’avversione al rischio fa sì che in questo quadrante ci sia sempre una piccola percentuale di persone.
I 4 tipo di investitori
Possiamo quindi determinare 4 tipi di investitori:
- Contrari al rischio che investono solo in banca (ha paura di investire)
- Chi delega gli investimenti a dei professionisti (non vuole imparare ad investire)
- Scommettitori (investe basandosi sulle probabilità)
- Investitori (investe basandosi sulle abilità)
La scarsa affluenza nel quadrante I è dovuta alla paura di perdere soldi, però le abilità e gli atteggiamenti per avere successo in questo quadrante esistono, sono diverse dagli altri, ma possono essere imparate dedicandoci il giusto tempo.
Per questo motivo bisogna conoscere le regole del gioco, bisogna imparare a assumersi dei rischi, i giusti rischi.
La gran parte delle persone sceglie la sicurezza piuttosto che l’indipendenza finanziaria perché è lo standard della nostra società, viene insegnato a scuola e a casa.
Con questa scelta però concentrano tutto il loro sforzo sul lavoro, si indebitano sempre di più e rinunciano al loro tempo libero per far fronte ai debiti accumulati indipendentemente che siano mutui, rate o tasse. Questo è uno dei motivo per cui non si sentono mai finanziariamente sicuri o non raggiungono la libertà finanziaria (oltre al fatto che se smettono di lavorare si interrompe il loro reddito).
Per diventare investitori innanzitutto si deve diventare dei T, titolari, di successo, i dipendenti e i lavoratori autonomi devono prima di tutto cambiare quadrante. Questo è possibile in 3 modi:
- Sviluppando la propria azienda
Per sviluppare un’azienda servono dei grossi capitali e delle conoscenze di marketing (un buon prodotto/servizio deve essere messo nelle condizioni di essere prima conosciuto e soprattutto venduto), pertanto va trovato un mentore che ha già creato un’azienda. In ogni caso vanno affrontate spese di avvio, burocrazia ed errori in corso d’opera. - Aprendo un franchising, acquistando quindi un sistema esistente
In questo caso vanno seguite alla lettera le direttive dall'alto in modo tale da sfruttare le competenze di chi ha lanciato il business ed emulando chi ha avuto successo nello stesso. - Associandosi ad un network marketing
I più lo associano ad una truffa, e in vari stati sono riusciti a limitarlo o a renderlo illegale, però se lo si conosce bene tramite una accessibile quota di associazione si può costruire la propria attività dove la parte burocratica, contabile, della distribuzione e della gestione degli ordini è gestita in maniera informatica, quindi gli incaricati possono dedicarsi unicamente alla costruzione dell’attività come se fosse un franchising personale.
La scelta dell’azienda di network marketing deve avvenire dopo aver analizzato il sistema di distribuzione e il piano di retribuzione, i quali devono avere avuto successo per anni.
Deve offrire un’opportunità di business che permette di avere successo e dove poterci credere.
Deve fornire una formazione costante a lungo termine, siano presenti degli esperti, dei leader che sappiano aiutare nel percorso, e che permetta di collaborare con persone rispettabile con cui è piacevole stare a contatto.
I 7 livelli degli investitori
- I non voglio saperne nulla che affidano i loro soldi ai fondi pensionistici e ai programmatori finanziari
- I cinici possono essere identificati come degli spettatori a bordo campo, leggono molto i giornali ma non si rendono conto che a quel punto la notizia è vecchia. Vorrebbero comprare al ribasso e vendere al rialzo ma invece si ritrovano a fare il contrario. Perdono soldi e provano a convincere tutti che gli investimenti siano tutti una truffa.
- I giocatori d’azzardo, sono i peggiori di tutti perché sono convinti di essere preparati invece quando guadagnano è solo per colpi di fortuna, il 90% delle volte perdono soldi.
I cinici e i giocatori di azzardo sono soprannominati "maiali".
Atteggiamento mentale dei diversi quadranti
Come già scritto in precedenza servono vari step per arrivare a far parte del quadrante I; per questo motivo va considerato che D lavora per il sistema, A è il sistema , T crea, possiede o controlla il sistema, I investe nel sistema.
Al variare del quadrante ogni persona si comporta in maniera diversa per ottenere dei soldi:
- D cerca un lavoro;
- A farà qualcosa in proprio;
- T crea o compra un sistema che genera profitto;
- I cerca un’opportunità su cui investire.
Per passare da un quadrante ad un altro va prima di tutto modificato l’atteggiamento mentale, è il modo di pensare che differenzia i 4 quadranti e con essa il controllo dell’intelligenza emotiva (essere qualcuno con abilità e mentalità dei quadranti, fare quello che porterà ad avere il successo finanziario).
I vari cambiamenti riguardano:
Da sicurezza a libertà
Da paura del rischio a gestione del rischio
Da giocare sul sicuro a giocare in modo intelligente
Da non posso permettermelo a come posso permettermelo?
Da è troppo costoso a qual è il suo valore a lungo termine?
Da diversificare a focalizzare
Va effettuato un processo graduale, ci vuole tempo per modificare i processi mentale e per apprendere le competenze necessarie. Vanno fissati degli obiettivi a lungo termine e agire passo passo per raggiungerli. Sostanzialmente vanno cambiate le proprie regole.
Va compilato un proprio rendimento finanziario fissando obiettivi finanziari a breve e a lungo termine identificando obiettivi raggiungibili per i prossimi 12 mesi definendo per ogni arco temporale in quale quantità aumentare il cashflow e ridurre i debiti.
Esaminare ora il rendiconto e stabilire da quale quadrante è generato il reddito, decidere il quadrante da cui generare il grosso del reddito nei prossimi 5 anni e iniziare il piano di gestione del cashflow.
Istruirsi sugli investimenti, e sugli affari attraverso corsi di formazione e/o frequentando professionisti e riunioni d’affari.
Cercare dei mentori che hanno avuto successo e imparare da loro, cercare dei modelli inversi e imparare dai loro errori e scegliere le persone con chi passare il tempo (loro sono il nostro futuro).
Fare azione, tutto si impara con l’esperienza e con gli errori che fanno parte del percorso di crescita (iniziare sempre investendo il minimo) e farlo con entusiasmo e forte motivazione, sei l’artefice del tuo destino.
I quadranti del cashflow: conclusione
Un libro a dir poco illuminante per chi si trova nel quadrante D o A, meno importante per chi è già nei quadranti di destra.
Kiyosaki ci accompagna in questo libro molto romanzato, che è ottimo per capire tutte le sfumature dei vari quadranti e per farci scattare "quell'interruttore" nel cervello che ci farà vedere il lavoro in un modo diverso.
Ho letto questo libro tantissimi anni fa, e nonostante stessi già lavorando per costruire qualcosa nel quadrante T, questo libro mi ha permesso di ordinare le idee e di fare un salto di livello nel mio modo di pensare.
Adesso potrei ritenerlo inutile e ovvio... il libro è sempre lo stesso, sono io che sono cambiato.
Per questo ti consiglio davvero di leggerlo e che ti aiuti a cambiare come ha fatto con me, augurandoti che abbia lo stesso effetto!
Puoi trovarlo su Amazon e Il Giardino dei Libri (o nel dubbio leggi qualche >recensione qui<)
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