Esiste davvero la rendita passiva?

Nelle ultime due pillole ti ho parlato di rendite… di persone che possono spendere 300.000 euro al mese, e di chi è in grado di vivere con 300.

I primi vivono di rendita, i secondi lavorano.

Scommetto che hai già sentito parlare di “rendita passiva“, Kiyosaki ne parla sempre nei suoi libri, ma non è l’unico a trattare l’argomento.

La famosa rendita passiva… Quella che ti permette di continuare a guadagnare anche mentre dormi… che ti fa guadagnare 24 ore al giorno.

E’ davvero possibile o è impossibile?

Ci sono grandi formatori che sostengono sia impossibile, altri che vendono proprio questo “sogno”. Io mi limiterò a parlarti della mia esperienza.

Come ti ho già scritto nelle pillole più vecchie, tanti anni fa ho creato un videogioco testuale di wrestling. Ci ho lavorato per oltre dieci anni, e anche se poco, ci sto lavorando tuttora.

E sono anche più di dieci anni che mi porta a casa qualche migliaio di euro al mese.

Gli dedico circa 2 o 3 ore alla settimana, salvo 3/4 volte l’anno in cui devo dedicargli più tempo (quando devo fare dei grossi aggiornamenti).

Può essere considerata una rendita passiva?

Il gioco è aperto 24 ore al giorno e genera un flusso di entrate indipendentemente dal mio tempo.

Però non sono riuscito a slegarlo completamente da me.

Sono riuscito a delegare quasi tutto, tranne la parte più importante, la scrittura del puro codice…

Ho scoperto troppo tardi l’importanza del concetto del tempo e della delega, e quando ho realizzato quanto fosse importante, il gioco non incassava più a sufficienza da poterci dedicare un programmatore abbastanza in gamba. (sto cercando una soluzione)

Il punto è che ora non è una vera rendita passiva.

Ma se avessi preso un programmatore al posto mio al momento giusto, cosa sarebbe successo?

Avrei una persona che conosceva alla perfezione il gioco, che saprebbe dove mettere le mani per ogni problema e che dedicherebbe a questo progetto 2/3 ore a settimana, così come faccio io.

Avrei slegato completamente il mio tempo e sarebbe stata una vera rendita passiva.

Certo, avrei avuto la necessità di controllare saltuariamente la situazione e prendere le decisioni in merito ai vari aggiornamenti, ma si tratterebbe di un paio di ore al mese, forse meno.

Quindi per quella che è la mia esperienza è davvero possibile creare una rendita passiva.

Ho un altro progetto che partirà a giorni, che ho già slegato completamente dal mio tempo… e funziona completamente senza di me!

E’ una scommessa, non so se porterà soldi o se sarà un flop.. spero nella prima perché metà del ricavato sarà devoluto… inizierà la mia avventura filantropica.

Appena avrò qualche numero te ne parlerò 🙂

Per avere una rendita passiva però devi avere dei requisiti essenziali, senza i quali non potrai mai definirla completamente passiva!

1. Accetta che non puoi fare tutto da solo
Per poter rendere passiva un’azienda devi pagare qualcuno che svolga le tue mansioni al posto tuo. Se hai già dei dipendenti questo non è un problema, inizierai delegando a loro, al contrario, se fai tutto da solo, è molto difficile.

2. Dividi i lavori, crea dei processi e delega
Non puoi pretendere di inserire qualcuno in azienda in grado di fare esattamente quello che fai tu, con la stessa velocità, qualità, precisione, ecc…
Ma visto che i lavori che fai non sono tutti uguali, delega quelli più inutili, quelli in cui la tua competenza non è richiesta o è facilmente trasferibile.
Crea delle linee guide da seguire così che chi svolgerà il compito non potrà sbagliare.

3. Assumi chi è più bravo di te o chi ha davvero voglia di imparare
Bill Gates una volta disse: “Non mi serve essere il miglior programmatore del mondo se il miglior programmatore del mondo lavora per me“.
Se puoi permetterti di prendere un campione del mondo benissimo, sarà in grado di fare il tuo lavoro meglio di te, ma cosa succede se non te lo puoi permettere?
Trova un giovane volenteroso (o più di uno) e insegnagli ciò che c’è da sapere per fare quello che dovresti fare tu.
Inizialmente avranno delle difficoltà, ma seguendo i processi che gli hai dato diventeranno sempre più bravi.
Dovranno fare solo quello senza pensare ad altro, impareranno in fretta.

4. Supervisiona e migliora i processi
Il tuo lavoro non è più necessario, le cose dovrebbero procedere anche senza di te. Ma gli imprevisti capitano sempre.
Ogni volta che capita qualcosa di imprevisto, aggiungilo ai tuoi processi.

Esempio
Processo “soffiarsi il naso”:
1. prendi il fazzoletto dal pacchetto
2. soffiati il naso
3. butta il fazzoletto nel bidone

Imprevisto –> il bidone è pieno
Processo soffiarsi il naso:
1. prendi il fazzoletto dal pacchetto
2. soffiati il naso
3. butta il fazzoletto nel bidone 
4. se il bidone è pieno svuotalo 

Se i tuoi collaboratori sanno esattamente cosa fare limiteranno tantissimo gli errori e saranno più produttivi.

5. Cedi lo scettro del potere
Arrivato a questo punto dovresti avere un’azienda che può lavorare senza di te. Hai ottenuto la tua rendita passiva.
Potresti assumere qualcuno perché si occupi di migliorare tutto per aumentare la tua rendita, oppure passare il compito di supervisore ad un tuo collaboratore fidato, che controlli che tutto vada per il meglio.


John Warillow, nel libro “Prendi i soldi e scappa“, racconta la storia di Alex che per vendere l’azienda deve slegare il suo tempo da essa, rendendola una completa rendita passiva.

Se ti interessa l’argomento te lo consiglio, è davvero scorrevole, io l’ho letto in due giorni!

E tu credi che esista la rendita passiva?

A domani

P.s. in futuro affronterò nuovamente questo argomento, voglio portarti esempi concreti raccontandoti come li ho applicati nei miei business.

Puoi trovare la recensione del libro sul mio blog: 
Recensione libro prendi i soldi e scappa o leggere qualche commento su Il giardino dei libri